Testi di Alessandro Vanoli e Franz Campi.
Audiovisivi e musiche di Davide Belviso.
Allestimenti e tecnica di Pietro Bertoldi
Regia/partner in video di Maurizio Cardillo
E’ un testo di teatro-canzone tratto dall’album omonimo che ha ricevuto ottime recensioni e che TgSky24 ha inserito al 19esimo posto come dei migliori lavori del 2022.
Allora Franz, come è andata? Chiede una voce nel buio. E mentre il sipario si alza, cominciano i ricordi, le parole e la musica. Perchè il presente è faticoso, specie quando di passato ne abbiamo accumulato a sufficienza da dover fare qualche conto. E così c o m i n c i a m o a r a g i o n a r e , guardando alla strada ormai p e r c o r s a , r i p e n s a n d o a l l e avventure, alle delusioni, a ciò che è stato e a ciò che avrebbe potuto essere.
Comincia così uno spettacolo sul filo di musiche che sembrano tessere il senso di una vita. Con un musicista sul palco, che a quella domanda iniziale prova a dare una prima risposta. Lamentandosi spesso dei mali del mondo, talvolta della cattiveria della gente; e un po’ anche del tempo che passa. Sempre continuamente smentito e messo in discussione dalla voce fuori campo. Una sorta di bilancio di una vita, tra allegria, tenerezza, malinconia e ironia.
Come è andata Franz? Chiede dunque la voce che è il suo doppio, il suo tempo passato o, forse, l’unico metro che ha per capire se è vivo o no. E quel dialogo, sorta di teatro canzone, fatto di botta e risposta, si riempie anche di canzoni che sono le vere risposte ai dubbi del musicista. Per scoprire, attraverso esse, che il segreto è sempre nelle piccole cose: nel guardare da lontano i piccoli problemi quotidiani, come fossero gocce di pioggia; nel saper volare sopra le miserie di tutti i giorni e riprendersi così uno sguardo sul mondo fatto di colori e musica; nel ritrovare il senso di una vita fatta di amore e di passione. Lo spettacolo si articola come un dialogo, intervallato da musiche e supportato da immagini: proiezioni di filmati e fotografie che danno corpo ai pensieri dell’autore, mostrando con ancora maggior forza il senso dei brani.
Questo aiuterà a definire ancor meglio le diverse atmosfere sonore che passano dal tango, alla musica latina sino ad evocazioni western, riconducendo però sempre a un clima intimamente cantautorale e personale. Un racconto, che vuole essere un inno alla vita e alla capacità di vivere il proprio tempo, imparando a godere delle piccole cose e di tutto ciò che la fantasia e l’arte possono offrirci.
Per chi fosse interessato alla distribuzione è disponibile su richiesta il video di servizio dell’intero spettacolo.
Basta richiederlo a promozione@franzcampi.it
Franz Campi
Interprete di teatro-canzone, ha firmato numerosi testi pop (tra cui “Banane e lampone” per Gianni Morandi), per la lirica (il libretto dell’opera “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” tratto da un lavoro di Buzzati con le musiche del M.° Marco Biscarini), e per i più piccoli (diversi brani dell’album “Il re dei re”), sigle TV(“L’albero della vita”, Campionato dibasket Lega2 per RAI). Presentatore, conduttore radiofonico e ideatore di rassegne dedicate alla musica, allapoesia, al fumetto ed alla letteratura.Nel 1994 il primo album ”FranzCampi”, a cui nel 2004 ha fattoseguito “Saluta i gatti e buonasera” Dal 1999, ha sposato la formula delTeatro-Canzone portando inscena “Ciao Signor G. !” dedicatoa Giorgio Gaber; “Tutti i gattivengono al pettine”; “Sono Fred, dalwhisky facile” per ricordare ilgrande Fred Buscaglione; “Intonati aregola d’arte” sulla pittura e l’artecontemporane; “Lo zingaro miracoloso– Django Reinhardt, ilgeniale chitarristamanouche” e “Siamo o non siamo lacoppia più bella del mondo ?” cheripropone i grandi duetti della canzoneitaliana, “Canzoni da mangiare” con ibrani più celebri dedicati al cibo.Ha interpretato “Giuseppe Verdi, Redel Pop” come attore di prosa eraccontato le vicende e cantato ilrepertorio del “grande Raba” interpretedegli anni ’30 e ’40 in “Quando canta Rabagliati !”.Ideatore e conduttore di rassegne dedicate alla musica, alla poesia, al fumetto ed allaletteratura. Nel 2000 ha firmato insieme a Gaetano Curreri e Stefano Nosei, FebbreFortitudo l’inno della Fortitudo basket, che proprio quell’anno ha vinto il campionato diserie A.Nel 2007 e 2008 ha dato vita, insieme al Centro San Domenico di Bologna ed al CentroInternazionale della Canzone d’autore, al “Festival Lyrics – autori e canzoni” e hafatto parte del comitato scientifico del Centro Internazionale della Canzoned’autore fondato da Lucio Dalla e Davide Rondoni.Nel 2012 ha scritto la sigla del Campionato nazionale di basket Legadue trasmessonelle dirette RAI.Nel 2013 è uscito per Ermitage Edizioni il cofanetto “Che soggetto quel Fred !” con undocumentario sulla vita di Fred Buscaglione, firmato da Franz e Stefano Neri, ed un CDcon le sue canzoni interpretate da Franz. Ha curato una collana di audiolibri per contodi Area51publishing e ne ha firmati diversi dedicati a grandi protagonisti della musica edello spettacolo come “Non solo canzonette” – la storia della canzone italiana dal Regnod’Italia al secondo dopoguerra” e nel 2018 – Promuovi la tua musica – Strategia estrumenti per far sentire la tua voce”Dal 2018 collabora con il Consorzio Mortadella Bologna IGP in veste di narratore dellastoria del celebre salume in spettacoli, incontri e presentazioni.Dal 2020 è co-autore e conduttore del programma TV “Zorba” dedicato i temidell’ambiente e della salute prodotto dal Green Social Festival e daI Festival della Salute.Nel 2021 ha realizzato, insieme a Davide Belviso, il jngle della campagna dicomunicazione nazionale della “Mortadella Bologna IGP”.e ha pubblicato per Azzurra Music “Il sentimento prevalente”, suo terzo album
Alessandro Vanoli
Faccio lo storico e faccio lo scrittore. Queste due cose non stanno necessariamenteassieme. Ma per me è andata così. C’è una prima pare della mia vita, piuttosto rigorosa eaccademica: laurea a Bologna in Storia della Filosofia medievale; dottorato a Venezia inStoria Sociale europea. E poi per quasi dieci anni l’insegnamento, sempre a Bologna, dipolitica comparata delMediterraneo; e in mezzoun sacco dicollaborazioni con altreuniversità in giro per ilmondo: Tunisi,Salamanca, Granada,Buenos Aires, Città delMessico, State College(Pennsylvania), NewYork, Amsterdam… .Devo a quegli anni e aquei viaggi una bellafetta delle cose che hostudiato: il mondomediterraneo, la storiadell’islam in Spagna eSicilia, le esplorazionidell’Atlantico.Poi a un certo punto, Dal2012 ho cominciato adabbandonare la carriera accademica e affiancando l’attività di saggista a un sempremaggiore interesse nei confronti della comunicazione e della divulgazione. Da quelmomento ho fatto decisamente di tutto. Ho cominciato a collaborare con festival culturali(dagli inizi con “Torino Spiritualità”, sino, in tempi recenti, al “Festival del medioevo”, al“Festival della letteratura di Mantova” e tanti altri). Mi son lanciato in attività didattiche con le scuole superiori, un po’ ovunque in Italia. Hocominciato a innamorami della radio, collaborando soprattutto con Radio Rai 3. E poi,soprattutto, molto teatro: lo spettacolo portato in giro con Lino Guanciale e Marco Morandi,la storia raccontata in piazze e teatri con Amedeo Feniello, i monologhi e tante altre coseancora.Ma il senso mi pare sia rimasto lo stesso: raccontare la bellezza della storia e l’importanzadella diversità. E il verbo che conta, alla fine, è proprio quello: raccontare. Attraverso i libri,sulla scena, in uno schermo, non fa troppa differenza: l’importante è avervi vicino.
Maurizio Cardillo
Attore, autore, regista, formatore.
Tra il 1981 e il 1983 hafrequentato e si èdiplomato alla Scuola di Teatro di Bologna, avendo come insegnanti – tra gli altri – Francesco Macedonio e Alessandra Galante Garrone. Laurea al Dams di Bologna, punteggio 110 e lode, tesi in Metodologia della critica dello spettacolo, relatore prof. Luigi Gozzi. Con Massimo Cattaruzza, suo compagno di corso
alla Scuola di Teatro di Bologna, forma il duo comico Cardillo e Cattaruzza con il quale, nel corso degli anni ’80, partecipa a numerosi varietà televisivi (tra tutti, il cult ‘Lupo Solitario’, Italia 1) e prende parte alla vivissima scena comica italiana del tempo. Con la stessa formazione, alla fine degli anni ’80, inizia il suo percorso di autore-attore, con spettacoli ospitati – tra gli altri – dal Festival di Santarcangelo di Romagna e Inteatro di Polverigi. Allo stesso periodo risale l’inizio della sua collaborazione con l’autore Mario Giorgi.
Finita l’esperienza del duo Cardillo e Cattaruzza ha lavorato come attore, negli anni ’90 e agli inizi del 2000, con il Teatro dell’Elfo di Milano, Drama Teatri di Modena, il Teatro Stabile di Bolzano, Renato Carpentieri, i bolognesi Teatro delle Moline e Cooperativa Nuova Scena, diretto da Elio De Capitani, Gigi Dall’Aglio, Marco Bernardi, Luigi Gozzi, Nanni Garella e altri. Nel 2007 è il protagonista maschile, al fianco di Francesca Mazza, del fortunato Il ritorno al deserto, messinscena di Andrea Adriatico dell’omonima pièce di Bernard-Marie Koltès, prodotta da Teatri di Vita di Bologna. Allo stesso anno risale l’inizio della stabile collaborazione, come attore, con la compagnia teatrale Le Belle Bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso, compagni della Scuola di Teatro di Bologna. Con loro lavora in ruoli di rilievo negli spettacoli Hedda Gabler, La locandiera, Regina la paura, Santa Giovanna dei Macelli, Antigone ovvero una strategia del rito, La morte e la fanciulla, L’Anima buona del Sezuan. Tutti questi lavori, firmati dalla regia di Elena Bucci, sono stati replicati con successo di pubblico e critica in molti teatri e rassegne teatrali italiane e internazionali.
Nel 2009 è il protagonista maschile di L’Amante/Paesaggio, due atti unici di Harold Pinter, regia di Marinella Manicardi, Produzione Teatro Stabile di Bologna. La Compagnia Cardillo/Pagotto, da lui fondata nel 2006, realizza spettacoli caratterizzati dalla ricerca sul rapporto tra immagine e parola, tra comico e drammatico. Nello stesso anno la Compagnia produce e realizza A spasso, da La passeggiata di Robert Walser. Lo spettacolo vince il Premio dello spettatore a Teatri di Vita, Bologna. Tra il 2011 e il 2015 la compagnia collabora con il Teatro Stabile di Bologna per la produzione di quattro spettacoli: Il male oscuro 1 e 2 (da Giuseppe Berto), La deriva, regia Elena Bucci/Maurizio Cardillo, e Fior di Nulla, cabaret filosofico (di Maurizio Cardillo). La rivista online di drammaturgia ‘Dramma.it’ pubblica il testo La deriva. Collabora stabilmente con l’Associazione culturale Tra un atto e l’altro di Francesca Mazza e Angela Malfitano, partecipando a diverse produzioni, sia per l’estate bolognese che per la stagione Sguardi di Castelmaggiore (Bo). Nel 2014 è il regista dello spettacolo di Tiziana Di Masi Tutto quello che sto per dirvi è
falso. Tra il 2015 e il 2016 è il protagonista maschile di due spettacoli del regista Paolo Billi, del Teatro del Pratello di Bologna: In età di guerra e Una città in ballo. Il suo recital Io canto il corpo elettrico, dedicato a Walt Whitman e alla sua poesia, partecipa al Poesia Festival 2016 delle Terre dei Castelli (Modena). Dal 2016 a oggi collabora frequentemente con Casa della Musica e Società dei Concerti di Parma, creando recital basati sul rapporto tra narrazione e musica, sia per bambini che per adulti: I Musicanti di Brema, Lo Schiaccianoci, Girandola Verdiana, Sfere tamburi e
giochi di parole, Don Chisciotte, sei suonato! e Sul bus con Django e Raymond – dagli Esercizi di stile di Raymond Queneau – quest’ultimo in coppia con l’attore Bruno Stori. Sempre con la produzione di Società dei Concerti di Parma firma la regia di Lettera a mio padre, da Kafka, con Ugo Pagliai e il Quartetto Prometeo, per il Festival Verdi di Parma e Busseto. Scrive, dirige e interpreta per la stagione Sguardi/Agorà dell’Unione Reno/Galliera (Bo) lo spettacolo Rosa Winkel, con Pietro Piva e Marco Mazza, dedicato alla memoria dei triangoli rosa nei lager nazisti.
Partecipa a due spettacoli dell’Associazione Culturale Tra un atto e l’altro di Francesca Mazza e Angela Malfitano: Savena insolito in scena (nel quale interpreta Secondo messaggio, un testo di fantascienza di Mario Giorgi) e Guerre e Pace (nel quale dà voce ad alcune pagine di Viaggio al termine della notte, di Louis Ferdinand Céline). È Capelli Bianchi nello spettacolo Allarmi!, scritto da Emanuele Aldrovandi e messo in scena dalla compagnia ErosAntEros di Agata Tomsic e Davide Sacco, con la regia di quest’ultimo, produzione ERT Emilia Romagna Teatro. È co-autore e attore dello spettacolo Frankenstein. Un anno senza estate, prodotto da Tra un Atto e l’Altro. Per Elena Di Gioia e la sua rassegna Agorà cura la drammaturgia e dirige lo spettacolo dedicato a Roberto Roversi Biancaneve notturna, in collaborazione con Anna Amadori. Debutta ne L’anima buona del Sezuan, messo in scena dalle Belle Bandiere con la regia di Elena Bucci, produzione CTB Brescia-ERT Emilia Romagna. Il suo recital di poesia La polvere è per strisciare, per volare è il cielo. Voci da Spoon River, con la musica originale dal vivo di Paolo Falasca, partecipa alle celebrazioni della Giornata mondiale della Poesia, PoesiaFestival, Vignola. Il suo recital Aspettando che un angelo mi sfiori dedicato alla poesia di Alda Merini, con Anna Amadori e la musica dal vivo di David Sarnelli partecipa al Festival della Coscienza di Berceto (PR). È il narratore di Il Quartiere si dà le arie, rivista lirica su camion, prodotto da Misma Onda nell’ambito di Bè, Estate Bolognese. È attore in Naviganti, con Francesca Mazza, Angela Malfitano, Oscar De Summa, Marco Manchisi, Gino Paccagnella, Bruno Stori, Fabrizio Croci. Il suo one man show Il sadico del villaggio, prodotto da Associazione Liberty di Elena Di Gioia in collaborazione con AtelierSi, lo scrittore Paolo Nori e la Regione Emilia Romagna, dedicato all’opera di Marcello Marchesi, debutta al Festival della Letteratura di Mantova. Partecipa a due esperienze di teatro nelle case: a Castrignano, in provincia di Lecce, nella rassegna “Ogni casa è un teatro”, curata da Pietro Valenti, con Fior di nulla one man show; e a Sassuolo, in provincia di Modena, nella rassegna “Lesisti”, curata da Claudia Manfredi, con La canicola. Partecipa alla ripresa di L’anima buona del Sezuan, Le Belle Bandiere. Il tour viene sospeso per l’emergenza Covid-19.
Cinema
È uno dei protagonisti del film per la tv austriaca Orf Verkaufte Heimat (1988/89). È “il direttore del manicomio” nel film di Giorgio Diritti Volevo nascondermi (2019). Ha partecipato, in un ruolo brillante, al pluripremiato cortometraggio Il vincitore di Davide Labanti (2009).
Insegnamento Conduce da molti anni laboratori di poesia ad alta voce, lavorando per le seguenti scuole e/o istituzioni: Scuola di Teatro dell’Università di Pavia (2016-2018); Accademia Antoniana di Recitazione, Bologna (2003-2005); Progetto biennale Teatro Lab, Bologna (2006-2008); T.I.L.T Teatro Imola Trasgressivo (2010, 2018); Biblioteche Comunali di Bologna, Modena, Roma, Ancona, Pesaro, Parma, Lodi; Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna; Libreria Ubik Irnerio di Bologna (2010-oggi), Teatro delle Moline di Bologna. Dal 2020 insegna alla BSMT Ortoepia della lingua italiana, Esercitazioni tecniche di Lettura e Recitazione.
Davide Belviso
Percussionista, polistrumentista, compositore ed arrangiatore. Come percussionista ha suonato e suona in svariati concerti con varie formazioni (tra le ntante: Passaporto latino, Mediterraneo, Agogò, Groove Six, 16NSA, Baldazar Acoustic Lemonade, Bumba Jazz, Les triplettes de Belleville). In veste di compositore e arrangiatore ha all’attivo centinaia di composizioni tra le quali alcune per autori come Luciano Manzalini e Franz Campi (per cui ha anche curato gli arrangiamenti del CD “Il sentimento prevalente”). Per il cinema ha composto/arrangiato tra gli altri: le musiche originali del pluripremiato corto “Perfetto” di C. Ravazzini e del Docu-film “Il Conte magico” Melluso-SchiavoGenoma Film (tra i vari premi “Special purpose production” all’Indie Fest in California, miglior documentario al Brazil International Monthly Film Festival e selezionato per il Festival di Cannes 2020 nella sezione indipendenti. Per la pubblicità ha composto vari jingle e spot per radio/tv locali e per network nazionali. Per il teatro ha composto/arrangiato le musiche di “Ciò che resta” di Alessandra Frabetti, “Le mie lune” di Laura Gramuglia, “Scritto Misto” e “Storie in prossimità dei sogni” di Luciano Manzalini, “La Bibbia” e “La Sagra Famiglia” di Paolo Cevoli e Daniele Sala, “La dolce vita” di Daniele Sala e Francesco Freyrie, “Le farfalle della felicità”, “Il segno di D’Agata”, “Favole, leggende e altre storie” e “Sprolòqui” di Eros Drusiani, “Retrovie” di Tita Ruggeri
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