Come mi accorsi che la storia e la vita sono piene di donne eccezionali

Un’ironica scorribanda nel cervello di un misogino per affrancarlo dalle incrostazioni del maschilismo e del patriarcato…

Dopo millenni di ruoli ben distinti in cui gli uomini hanno tenuto sotto il tallone le donne, molti faticano ad adattarsi ai grandi cambiamenti maturati prevalentemente nell’ultimo secolo.

E allora uno spettacolo, condito da musica e ironia, dove si riflette a ruota libera riguardo al rapporto dispari tra i due sessi. Una ironica lente di ingrandimento che  riprende i ragionamenti e gli atteggiamenti primitivi dell’uomo, i retaggi culturali delle religioni e società nel tempo e nello spazio.

E i ritratti di tante, tantissime donne: personaggi reali e mitologici, forti ed indipendenti che hanno faticato molto di più degli uomini per riuscire a lasciare traccia del loro cammino.

Un emozionante caleidoscopio di immagini e storie narrato da Franz Campi, reso ancor più interessante dalle canzoni a tema di Eugenio Finardi, Lucio Dalla, Edoardo Bennato, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti e Giorgio Conte.

PS: Il termine misoginia (dal greco “miseo”, io odio e “gyne”, donna) indica l’odio o l’avversione nei confronti delle donne. Spesso è usato come sinonimo o rafforzativo di maschilismo

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